Jordan 5 Retro What The

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Jordan 5 Retro What The

Jordan 5 Retro What The

CZ5725-700

Jordan 5 Retro What Thewhat ???

In classico stile creativo e mai abbinato, ogni scarpa delle Jordan 5 Retro What The è diversa. La destra ha una tomaia in pelle scamosciata gialla – dalla Tokyo 5, a contrasto con l’intersuola viola e blu screziato della Belair 5 con interni dai motivi stampati come la Jordan 5 Olive. Sulla sinistra, la tomaia è in pelle scamosciata rossa, in onore alle Raging Bull Jordan 5 su una suola verde nera, grigia e giallo lime che prende ispirazione dalle Quai 54. I ricami sul tallone fanno l’occhiolino ai modelli Shanghai e Tokyo, con suole traslucide color ghiaccio e linguette riflettenti 3M per questo modello eclettico e mixato.
Unisex, Uomo
Giallo Grigio Rosso Viola
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ecco altri modelli di JORDAN 4...

Dopo l’iconica J3, Tinker Hatfield deve superare sé stesso. Nel 1989, con il primo lancio globale del brand, presentano la Jordan 4. La scarpa si presenta simile alla precedente, con un taglio mid, l’air unit visibile, con un prezzo di retail sui 100 dollari, diventando così la più costosa scarpa da basket dell’epoca.
Hatfield introduce una rete di mesh nella parte frontale e laterale che rende la scarpa più leggera, un nuovo materiale premium, il nubuk (simile allo scamosciato) e un sistema di allacciamento, grazie a dei supporti a forma di ali, che permettono di allacciare le stringhe in ben 18 modi differenti.
Nella linguetta appare per la prima volta sotto il jumpman la scritta Flight. Le Jordan diventano un’icona di stile e streetwear anche fuori dal parquet della NBA. In quell’anno Michael dominò sul campo da basket portando Nike a pubblicizzare il brand Jordan sottolineando l’idea che Michael giocasse così bene grazie alle sue scarpe.

Dopo l’iconica J3, Tinker Hatfield deve superare sé stesso. Nel 1989, con il primo lancio globale del brand, presentano la Jordan 4. La scarpa si presenta simile alla precedente, con un taglio mid, l’air unit visibile, con un prezzo di retail sui 100 dollari, diventando così la più costosa scarpa da basket dell’epoca.
Hatfield introduce una rete di mesh nella parte frontale e laterale che rende la scarpa più leggera, un nuovo materiale premium, il nubuk (simile allo scamosciato) e un sistema di allacciamento, grazie a dei supporti a forma di ali, che permettono di allacciare le stringhe in ben 18 modi differenti.
Nella linguetta appare per la prima volta sotto il jumpman la scritta Flight. Le Jordan diventano un’icona di stile e streetwear anche fuori dal parquet della NBA. In quell’anno Michael dominò sul campo da basket portando Nike a pubblicizzare il brand Jordan sottolineando l’idea che Michael giocasse così bene grazie alle sue scarpe.